Il punto di agopuntura: xue
XUE 穴, il punto di agopuntura
Il carattere xue e il punto di agopuntura
Il carattere xue 穴 è stato comunemente usato in passato per definire un punto di agopuntura.
I tratti che lo formano rappresentano una caverna, una cavità in cui gli antichi pensavano che il vento penetrasse per raggiungere le viscere della terra e donarle così dinamismo e vitalità.
Il pensiero cinese viaggia sui binari delle metafore e delle suggestioni, pertanto – in un parallelismo tra macrocosmo e microcosmo umano – è lecito supporre che il punto di agopuntura sia stato pensato come una apertura particolare sulla cute attraverso cui le energie del cosmo possono entrare e sollecitare i movimenti vitali dell’organismo. Questa visione concorda con tutta una letteratura medica antica secondo la quale il qi cosmico (1) – penetrando sottilmente nell’organismo, similmente al vento nella caverna – stimola e induce nel corpo quei movimenti e dinamismi propri alla stagione e al clima in corso, per porre l’uomo in armonia con l’ambiente in cui vive. Il punto di agopuntura posto al confine tra materia (corpo) e non materia (aria), è nella condizione ideale per essere un tramite, un passaggio e una connessione tra l’esterno e l’interno, tra biao 表e li 裡.(2)
Questo tipo di relazione ha la sua conferma anche nell’esame del carattere qiao竅, generalmente tradotto come orifizio ed usato sia per definire i sette orifizi del capo, sia i nove orifizi complessivi del corpo. Gli orifizi sono aperture anatomiche evidenti che hanno corrispondenza in alto con occhi, orecchie, narici e bocca; nel computo a nove si aggiungono in basso ano e meato urinario. Le aperture del capo poste in alto sono destinate a ricevere quelle energie pure e sottili (yang) che sollecitano i nostri organi di senso, permettendoci in tal modo di far penetrare in noi la realtà in cui siamo immersi; le aperture poste in basso si rapportano invece con sostanze più grezze e impure (yin), quelle che il corpo considera oramai inutilizzabili e da eliminare verso l’esterno. In ogni situazione l’orifizio ha una funzione sostanziale: quella d’essere una porta di comunicazione tra l’interno e l’esterno del corpo.
Il punto xue 穴– presente graficamente nella parte superiore del carattere qiao竅 – possiede come già detto la stessa identica funzione di collegamento tra biao 表 e li 裡, tanto che gli antichi maestri cinesi avevano supposto che da questo punto periferico, posto sulla pelle e dunque sul confine fisico e estremo del corpo e della persona come individuo, attraverso una sottile e capillare rete di connessioni interne fosse possibile indurre uno stimolo capace di propagarsi sino a organi e visceri celati nella profondità dell’organismo.
Una simile funzione di collegamento può essere svolta solo se questo spazio di passaggio non è ostruito, se è percorribile e transitabile, in altre parole se è vuoto. Pur differenti tra loro per dimensione e funzione questa necessità accomuna le diverse aperture del corpo: gli xue穴, i qiao 竅e i pori cutanei qimen 氣門. L’essenza di queste aperture è il vuoto kong 空, carattere in cui ancora una volta è possibile ritrovare superiormente la componente xue 穴, mentre nella parte inferiore è presente la componente gong 工, a indicare il lavoro che invisibilmente nel vuoto accade senza sosta.(3)
In tutta la medicina cinese il concetto di vuoto è senza dubbio l’elemento maggiormente connesso alla filosofia taoista. Nella genesi del mondo esplicitata dal simbolo del non polo (un cerchio vuoto al suo interno), il vuoto è concepito come un luogo dove si concentra il qi, capace di indurre ogni attività vitale e ogni trasformazione, sino a produrre la materia e la forma. Per questo si afferma che nel vuoto risiede la radice autentica di ogni forma.
La struttura immateriale del punto di agopuntura
L’utilità della forza trasformatrice del vuoto è riprodotta nel microcosmo del corpo umano nel punto xue 穴. Similmente all’origine del mondo il qi si concentra in questa zona di “non materia” pronto a generare grandi trasformazioni, attraverso un vortice che ha il proprio centro vuoto kong 空 in risonanza con il dao 道, cioè con i ritmi e l’essenza dell’intero universo. Il punto xue 穴 è pertanto solo un vuoto apparente, poiché è pieno di qi pronto a reagire e a convertire ogni stimolo in movimento e trasformazioni.
L’esposizione del significato e delle relazioni insite nel termine xue 穴 fa be capire quanto sia riduttivo e banale la traduzione di questo carattere con “punto di agopuntura” o “agopunto”: queste definizioni rispondono all’esigenza di concretezza e materialità che caratterizza il modello biomedico, ma non hanno nulla a che fare con il significato originale di vuoto funzionale espresso e insito nel carattere cinese.
La denominazione kong xue 孔穴, dove kong (carattere diverso da kong 空 vuoto) significa semplicemente buco, era una delle definizioni più usate nei titoli di antichi testi oramai perduti per indicare i punti di agopuntura: tale definizione ben si adatta quanto si è sinora espresso. Nel Ling Shu (4) si afferma inoltre che le cavità dei punti xue 穴 non si trovano né nella cute, né nella carne, né nei muscoli, né nelle ossa, a voler in tal modo riconfermare la loro struttura immateriale. Nello stesso testo si afferma che è shenqi 神氣, il qi dello spirito, a trasmettere lo stimolo e l’azione del punto, cioè qualcosa ancora una volta di immateriale, che non può essere percepito dai sensi.
Punto di agopuntura e struttura anatomica
La rifondata medicina tradizionale cinese attuale è oggi molto lontana dai concetti filosofici sinora espressi, essendosi appiattita sin dal suo inizio su elementi corporei per risultare maggiormente credibile e accettabile agli occhi della medicina moderna.
In questo ambito si usa semplicemente affermare che il punto di agopuntura si trova in uno spazio tra gruppi muscolari, in un incavo anatomico in cui vi è presenza di grandi quantità di sangue ed energia. Il termine attuale più utilizzato per descrivere un agopunto si è arricchito nel tempo di un secondo carattere: shuxue 腧穴 è la denominazione oggi completa e generalmente utilizzata, dove il carattere shu fa riferimento all’inserzione dell’ago, ma velatamente – se si studia il carattere nel dettaglio – anche al fatto che in tale luogo del corpo avvengono attività e movimenti a carico di qi e sangue.
In una visione antica, gli effetti su qi e sangue e le trasformazioni indotte dalla stimolazione di un punto di agopuntura non sono altro che una conseguenza dei dati precedentemente espressi, poiché il vuoto e il vortice di energia che abitano il punto di agopuntura vi fanno affluire sangue e sostanze, e organizzano in loco la materia stessa in una struttura e un modello del tutto particolari. (5)
Lo studio degli agopunti è comune a vari corsi di ScuolaTao, ad esempio il corso di Agopuntura, quello di Fondamenti di medicina cinese, Cromopuntura e altri ancora.
Autore: Massimo Muccioli – Direttore di ScuolaTao
Note:
1- Il termine qi è difficilmente traducibile. Un termine approssimativo può essere “energia”, ma meglio ancora “soffio vitale” visto che nel corpo umano il qi è legato al respiro e al polmone. Il qi diffonde le sostanze vitali nel corpo, vivifica gli organi e ne stimola l’attività, nel pensiero cinese è l’invisibile che abita la materia e la rende viva e vitale.
2- I termini biao 表e li 裡 indicavano il diritto e il rovescio di un abito, cioè la parte esterna visibile e la fodera interna non esposta; per analogia i termini sono diventati di uso comune per indicare la parte esterna del corpo e quella interna. In modo più ampio la relazione tra organi e visceri appartenenti allo stesso elemento è chiamata biao-li: i visceri, considerati più yang e superficiali, sono la componente biao mentre gli organi, più profondi, li.
3- In una visione inclusiva gong è anche il lavoro meditativo che l’uomo deve compiere dentro sé stesso per percepire il vuoto.
4- Il Ling Shu (Perno Spirituale) costituisce oggi la seconda parte del Huang Di Nei Jing (Canone di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo) risalente al II sec. a.C. Alcuni studiosi, tra cui Needham, ritengono che il Ling Shu possa essere il nome attuale di un testo autonomo noto come Zhen Jing (Manuale degli Aghi) citato nelle bibliografie Han (206 a.C.-220 d.C.).
5- I punti di agopuntura sono in gran parte localizzati su zone corporee particolarmente vascolarizzate e innervate.